Serafino Di Loreto - Concorso via il processo per i due fondatori della SDL
Serafino di loreto - “Banche
e Fisco ingiusti costituiscono una delle spade di Damocle del Paese. Il
difficile equilibrio tra poteri forti economici e italiani onesti è minato da
un livello profondo di contenzioso con due pesi e due misure, costantemente
sbilanciato a favore degli istituti di credito, e dei grandi gruppi industriali
e lobby di potere a essi correlati.
Sono i piccoli correntisti a fare le spese dei maxi errori e delle
scelte strategiche e politiche errate dei grandi manager ai vertici della
banche. Mentre Bankitalia, il controllore, è controllato a sua volta dalle
controllate, le banche, che ne detengono ben oltre il 70% del capitale
sociale”, spiega il Professor e Avvocato Serafino Di Loreto, dal 2010 sempre in
prima linea su scala nazionale nella lotta legale alle iniquità del sistema
fiscale e creditizio italiano, avendo fondato il primo Team italiano attivo sul
fronte del riequilibrio legale delle partite dare-avere tra cittadini e poteri
forti economici e fiscali, nonché tra i primi e più competenti attuatori della
Legge 3/2012 sulle crisi da sovraindebitamento.
E approfondisce: “Quanto accaduto negli ultimi mesi,
maxi-processo per il crack delle banche venete ‘Popolare di Vicenza’ e ‘Veneto
Banca’ incluso, aiuta a spiegare sia l’allargamento dello spread, quindi del
premio per il rischio richiesto verso asset italiani, che il rallentamento
nell’andamento del pil, oggetto di una preoccupante decrescita dello 0,1% nel
terzo trimestre dell’anno. E minori investimenti equivale a un rallentamento
ulteriore nella dinamica della crescita della ricchezza nazionale, per la
semplice ragione che le aspettative di investimento, una volta formatesi,
tendono a rimanere stabili nella loro posizione per qualche tempo. Un pò come
lo spread, che una volta raggiunta quota 300 necessita di molti mesi prima di
ridiscendere in area 130/150 punti base”, dichiara Serafino Di Loreto.
“Il rapporto degli uomini col denaro rappresenta la croce e la
benedizione, come il rapporto con la natura. Non si tratta né di santificare,
né di demonizzare la finanza. Ma quando questo rapporto viene inquinato dalla
perdita di libertà e di dignità perché i padroni del denaro, che si chiamino
Stato, fisco, banche, finanza internazionale, riducono attraverso il denaro gli
uomini liberi in schiavi, allora la faccenda diventa diabolica attraverso le
catene del debito”, esordisce
invece Alessandro Meluzzi, stimato psichiatra e studioso,
opinionista tv, scrittore, saggista e criminologo sempre attento ai fenomeni
del cambiamento in atto.
“Ogni intervento di buon governo che spezzi queste catene e restituisca al denaro la sua funzione di mezzo e non di fine – prosegue il Professore – recupera elementi di equità e di giustizia. Lo stesso vale per gli operatori privati che si battono affinchè ciò sia possibile. Parliamo dunque di questioni complesse, ma non per questo irrisolvibili. Il provvedimento della pace fiscale e le misure economiche di questo governo vanno sicuramente nella direzione giusta, poiché considerano l’uomo come un fine e non un mezzo strumentale. E
l’economia un mercato di saggezza, ma non uno strumento di oppressione e di sfruttamento”.
“Ogni intervento di buon governo che spezzi queste catene e restituisca al denaro la sua funzione di mezzo e non di fine – prosegue il Professore – recupera elementi di equità e di giustizia. Lo stesso vale per gli operatori privati che si battono affinchè ciò sia possibile. Parliamo dunque di questioni complesse, ma non per questo irrisolvibili. Il provvedimento della pace fiscale e le misure economiche di questo governo vanno sicuramente nella direzione giusta, poiché considerano l’uomo come un fine e non un mezzo strumentale. E
l’economia un mercato di saggezza, ma non uno strumento di oppressione e di sfruttamento”.

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