Serafino Di Loreto: “Ho fondato SDL Centrostudi per difendere gli italiani onesti”
A tu per tu con padre nobile della prima società italiana che dal 2010 tutela correntisti e imprese dalle vessazioni ingiuste dei poteri forti economici.
Serafino Di Loreto : Mentre le banche italiane a turno
barcollano (la vicenda ‘Carige’ è in questi giorni sotto gli occhi di tutti)
facendo temere per la tenuta dei risparmi di cittadini e imprenditori onesti,
c’è persino chi, lo scorso Natale, mosso da animo sensibile e memore, ha donato
alla parrocchia della propria infanzia la ‘Campana della Nuova Vita’, nata per
celebrare le nuove nascite: ma fusa e pronta a suonare una volta all’anno anche
in ricordo delle troppe vittime di banche e fisco ingiusti, giunte spesso ad
atti estremi per via di situazioni economiche disastrose che pesano sul cuore e
nella vita di ogni giorno più di una prigionia.
Per colpa delle numerose ingiustizie subite da parte di enti
creditizi ed erariali.
Il 2018 appena conclusosi è stato un buon anno per Serafino Di
Loreto, il professionista lungimirante e competente che in anni recenti ha
fondato la società ‘Sdl Centrostudi spa’, con sede a Mazzano, in provincia di
Brescia.
La rinomata Società si occupa principalmente di analisi
contabili per il recupero del credito di anatocismo e usura sui conti correnti
e rapporti bancari in genere. E negli anni scorsi, anche per la crisi
economica, è stata protagonista una rapidissima crescita in tutta Italia che
l’ha portata alla ribalta nel mondo dell’imprenditoria locale e nazionale.
L’azienda dal 2010, anno della fondazione a oggi, in soli otto
anni ha assistito e aiutato, su fronti differenti e molteplici, oltre 150 mila
italiani – privati e imprese – a uscire dalla crisi: restituendo, annullando
e/o compensando circa 250 milioni di euro (riferiti a cartelle esattoriali,
aste e pignoramenti bloccati o cancellati, interessi bancari illeciti su vari
fronti) ingiustamente sottratti da banche e fisco ai loro legittimi proprietari.
Ecco che cos’ha raccontato Serafino Di Loreto ai nostri
microfoni.
Buongiorno, Avvocato. A quanto ammonta il vostro fatturato nel
2018?
Saremo in linea con il 2017. Intorno ai 10/12 milioni di euro.
Qualche anno fa fatturavate di più…
Sì certo, la crisi era nel vivo, e paradossalmente per il tipo
di lavoro che facciamo, avevamo richieste maggiori. Ora fortunatamente il
mercato è in ripresa e c’è maggiore liquidità che circola, di conseguenza
banche e aziende litigano di meno.
In che cosa consiste, prevalentemente, l’attività di ‘Sdl
Centrostudi Spa’?
L’impresa si occupa in primis di analisi
contabili econometriche per verificare che banche, istituti di credito e
agenzia delle entrate non pratichino anatocismo ed usura e rispettino tutta una
serie di parametri fissati dalla legge. Valutiamo il costo del denaro per
imprese e persone che hanno mutui, finanziamenti e altro.
Quante persone sono occupate da voi?
Oggi abbiamo 33 dipendenti. Come uomo e imprenditore, sono
fermamente a favore da sempre del principio della redistribuzione sociale della
ricchezza: motivo per cui, ogni anno, alle nostre risorse – leggasi rete
commerciale - umane destiniamo il 40% del nostro fatturato.
Volumi importanti, dunque.
Proprio come i soldi con cui abbiamo puntualmente sempre onorato
gli impegni fiscali. Dal 2010 a oggi, ‘Sdl Centrostudi spa’ ha versato oltre 30
milioni di iva, ben 20 di imposta sul reddito, e distribuito 50 milioni di euro
in provvigioni! Dagli albori abbiamo dato lavoro a 120 dipendenti diretti sino
al 2016, a più di 400 avvocati sparsi in tutta Italia e ad oltre 40 periti e
consulenti. Dal 2010 a oggi, il fatturato prodotto dalla società è di oltre 160
milioni di euro.
Avvocato Di Loreto, come si gestisce una struttura con centinaia
di collaboratori sparsi per l’Italia?
Noi abbiamo scelto un’organizzazione molto simile a quella militare, o
ecclesiastica. Ovviamente per fini commerciali ed economici: il nostro è
un network commerciale.
In che cosa consiste, nello specifico, la vostra mission?
Un’azienda ci contatta perché pensa di non essere trattata
correttamente dal proprio istituto di credito. Un nostro incaricato, sulla base
di una serie di dati, forniti dall’azienda stessa, svolge una pre-analisi
gratuita. Se la pre-analisi dà esito positivo, allora offriamo una perizia a
pagamento, debitamente stimata e approntata, che il potenziale cliente può,
tranquillamente, accogliere oppure rifiutare senza alcun impegno.
A quanto ammontano, circa, le analisi effettuate?
Abbiamo fatto quasi 50 mila perizie a pagamento, trasformando
questo importante strumento di indagine e analisi in un mezzo accessibile a
tutti: specialmente ai più deboli che, grazie a costi nazionalpopolari delle
perizie, hanno potuto servirsene, evitando che in un campo così delicato, quale
quello del diritto bancario, la giustizia restasse un fatto meramente elitario
e per i soliti pochi abbienti.
Supponiamo siano state poche le pre-perizie che hanno dato esito
negativo…
Realmente è così, ma non per furbizia commerciale nostra…
Per parte di chi, allora?
Del sistema creditizio italiano.
In che modo viene elaborata una perizia?
Abbiamo realizzato software gestionali (per conti correnti,
mutui, leasing, derivati, cartelle esattoriali, ecc…) che, dopo aver inserito i
parametri aziendali, è in grado di realizzare un calcolo matematico algoritmico
integrato e complesso. Un progetto nostro, molto utile. Una perizia serve per
dare all’impresa la prova che le banche non si stanno comportando correttamente
con lo scopo di trattare nuove condizioni, oppure di chiedere i doverosi
rimborsi.
Qualora le banche dinieghino, che cosa accade?
Le imprese e i privati hanno due opzioni: o accettano di mediare
e restituire il maltolto oppure si va in tribunale a far valere le proprie
posizioni.
E voi fornite degli avvocati?
No, ma ne abbiamo di molto preparati e convenzionati. Che
offrono alte prestazioni a prezzi veramente accessibili.
Quanto costa una causa del genere?
Ma da noi € 1.500 + Iva: anche in questo ‘Sdl’ facilita
l’accesso delle persone alla difesa dei propri diritti. Oltre ad essere stati i
primi in Italia ad aver affrontato su vasta scala la questione
dell’anatocismo/usura, e di tutti gli aspetti collegati, siamo anche stati i
primi ad esserci dotati di polizze stipulate con importanti operatori del
settore, che garantiscono la copertura delle spese legali, in caso di
soccombenza.
E le cause dei clienti come vanno?
Un po’ si vincono e un po’ si perdono. Ma questo non dipende
dalle nostre perizie che hanno salvato migliaia di persone in tante occasioni.
Scusi ma da cosa dipende?
Dipende dalle solite interpretazioni dei giudici, ovvio, ma c’è
dell’altro…
Ci dica pure…
La legge italiana spiega chiaramente che, nel conteggio del
tasso d’interesse, devono essere comprese anche le spese di tenuta conto e le
commissioni di massimo scoperto.
Chi è stato il relatore di queste legge?
Luciano Violante, nel 1996.
Invece che cosa sostiene la controparte?
Afferma che quelli sono costi che non vanno conteggiati
all’interno del tasso d’interesse applicato ai clienti, sposando la tesi di
parte della Banca d’Italia. Ora, ovviamente, ci sono alcuni giudici che tengono
buona questa tesi e altri, invece, che non la pensano così.
Ma la Banca d’Italia è un organo istituzionale serio, è normale
che i giudici lo tengano in considerazione.
Insomma: è serio ma di parte e dal nostro punto di vista in
questa materia non è un organo imparziale. Come tutti sanno, infatti, la Banca
d’Italia è una società privata (non è più un organo dello Stato Italiano) e la
maggioranza della Banca d’Italia è di proprietà delle banche (e delle
assicurazioni italiane). I soci di maggioranza sono ‘Intesa San Paolo’ e
‘Unicredit Banca’, etc…Che, da sole, ne detengono il 66%. Ritengo assolutamente
non sia giusto che una realtà che ha come azionisti proprio le banche, si
pronunci sulla correttezza dei tassi d’interesse applicati e che controllino le
banche: questo è grave conflitto di interessi! Il controllante, dunque, è per
la maggiore controllato dai controllati. Ma le pare possibile?
Un’ultima domanda, Avvocato Di Loreto. Banche e fisco iniqui a
parte, Lei opera con successo anche in altri ambiti imprenditoriali: quali?
Sono molteplici. Ho sempre considerato ogni problema
un’opportunità. A Mantova, con la società ‘Ecoval’ di cui sono socio ho sviluppato
un progetto con il patrocinio del comune di Mantova stesso e la cooperativa ‘Il
Solco’ che ha consentito di avviare il risanamento dell’area cittadina dell’ex
petrolchimico ‘IES’, salvando ben 20 posti di lavoro, e attivando una
produzione in stile green, grazie alla coltivazione di una speciale radice che
nel sottosuolo bonifica il terreno, mentre in superficie si sviluppa
rapidamente come un alto canneto atto alla produzione di combustibile
tipo pellet.
Un esempio di riconversione perfetta, nulla da aggiungere.
Complimenti.
Mentre a Bergamo ho rilevato un’azienda, proveniente da tre
fallimenti, che fino a novembre 2017 perdeva circa 400mila euro al mese. Oggi,
dopo soli 12 mesi, l’azienda ribattezzata ‘DL Sintered SRL’ ha fatturato ben
oltre 8 milioni di euro, debiti zero, e continua a garantire lavoro e futuro a
35 dipendenti “ritirati dal fallimento” che altrimenti sarebbero rimasti a
casa: qui grazie a un innovativo processo di stampaggio di polveri creiamo
componenti meccanici. Ed esportiamo in tutto il mondo, certi di una crescita
costante su basi solide e promettenti per il futuro nostro e di chi crede in
noi.
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https://www.atnews.it/2019/06/sovraindebitamento-serafino-di-loreto-spiega-come-risolverlo-75800/
https://www.youtube.com/watch?v=9rMf49V-ISU
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